STORIA - LEZIONE 2 - ILLUMINISMO
Storia - Lezione 2
ILLUMINISMO
A. DESCRIVI L'IMMAGINE E TRADUCI LA FRASE LATINA.
B. SPIEGA POI IN 10 RIGHE CHE COSA RAPPRESENTI SECONDO TE L'IMMAGINE.
L’Illuminismo fu un movimento che mirava a “illuminare” le menti degli uomini con un nuovo tipo di conoscenza fondato sulla ragione e sul metodo scientifico. Teatro dell’Illuminismo fu il XVIII secolo, che fu perciò detto il Secolo dei lumi.
Gli illuministi sostenevano idee di uguaglianza, di giustizia, di libertà di pensiero e di religione, in contrapposizione al rigore tradizionale dettato dalla Chiesa e dai sovrani assoluti. Sostenevano anche la necessità di applicare un atteggiamento di libertà all’economia, perché ognuno fosse libero di esercitare la professione scelta senza aiuti né limitazioni, libero di produrre e di commerciare entro il proprio paese o all’estero. Nel Settecento infatti il commercio era ancora regolato dai sovrani, che imponevano dazi sulla compravendita di merci anche tra due regioni dello stesso Stato. Le idee di libertà introdotte dall’Illuminismo portarono in breve ad una profonda trasformazione dell’economia e gettarono le basi della rivoluzione industriale.
ILLUMINISMO E POLITICA
ILLUMINISMO E POLITICA
L’Illuminismo applicò i propri principi anche alla politica, specialmente attraverso l’opera di tre importanti esponenti del movimento.
Charles de Montesquieu (1689-1755) pubblicò nel 1748 un’importante opera intitolata De l'esprit de lois (“Lo spirito delle leggi”), nella quale esaminava le forme di governo susseguitesi nella Storia e sosteneva l’inesistenza di un modello politico ugualmente valido per tutti i popoli. Montesquieu affermò che l’autorità di uno Stato si fonda sostanzialmente su tre diversi poteri:
Montesquieu illustrò, inoltre, il principio della separazione dei poteri (valido ancora oggi), ossia la preferibilità di assegnare i tre principali poteri governativi a diverse persone o organismi, così che tutti si controllino a vicenda e nessuno possa abusare del proprio ruolo.
- il potere legislativo, cioè stabilire leggi valide per tutti i cittadini;
- il potere esecutivo, governare e agire in nome e per conto dello Stato;
- il potere giudiziario, applicare le leggi per risolvere controversie tra i cittadini e punire atti illegali.
Montesquieu illustrò, inoltre, il principio della separazione dei poteri (valido ancora oggi), ossia la preferibilità di assegnare i tre principali poteri governativi a diverse persone o organismi, così che tutti si controllino a vicenda e nessuno possa abusare del proprio ruolo.
- François Marie Arouet, detto Voltaire (1694-1778 ) ritenne ammissibile anche il governo di un sovrano autoritario, purché questi si mostrasse favorevole al progresso e usasse il proprio potere a beneficio dei cittadini, difendendo gli interessi della borghesia imprenditoriale contro la nobiltà feudale.
- Lo svizzero Jean-Jacques Rousseau (1712-1778 ) delineò nel suo Contratto sociale l’idea di un vero Stato democratico. Secondo Rousseau lo Stato è il prodotto di un patto tra i suoi cittadini, che ritengono conveniente riunirsi in un’unica entità, ma desiderano conservare la loro libertà e uguaglianza. In pratica, il potere politico appartiene al popolo; chi governa lo fa esclusivamente per mandato di quest’ultimo e a quest’ultimo spetta l’approvazione delle leggi. Poiché, poi, tutti gli uomini sono uguali e la legge corrisponde alla volontà generale, essa deve trattare tutti i cittadini allo stesso modo: tutti, cioè, sono uguali di fronte alla legge.
L’opera di Rousseau riscosse un enorme successo in Europa ed influenzò sia la Costituzione degli Stati Uniti d’America, sia i principi della Rivoluzione francese.
L’opera di Rousseau riscosse un enorme successo in Europa ed influenzò sia la Costituzione degli Stati Uniti d’America, sia i principi della Rivoluzione francese.
D. GUARDA LOSCHEMA SUL QUALE LAVOREREMO DOMANI IN CLASSE.
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